Si è fatto tardi per andare in centro ad assaporare la vita di Cape Town, quindi ripieghiamo verso il Waterfront, rinnovato da poco, una vera città nella città: tantissimi ristoranti di ogni tipo e fascia di prezzo, centri commerciali enormi, food market, botteghe artigiane, la ruota dei luna park, ponticelli…sembra non finire mai!! Il Waterfront sarà anche scelta come tappa di sfrenata corsa al souvenir durante l’ultimo pomeriggio pre-partenza quando ci ritroveremo tutti in questo luogo super turistico per gli ultimi momenti in terra africana.
Decidiamo di ritornare alla cara vecchia fase carnivora; la cena, per la prima volta dall’inizio del viaggio, è un disastro poiché l’attesa è veramente estenuante, senza una spiegazione plausibile e la carne non è nemmeno molto buona: bocciatura! Sembra insomma che Cape Town non ci stia dando grandi soddisfazioni, ma non demordiamo…è solo il primo giro di giostra…sogniamo che la salita alla Table Mountain ci ripagherà di tutto.
L’indomani cercando di fare colazione, circondati da altri gruppi di Avventure che partono o arrivano e si scambiano impressioni fuggevoli delle diverse esperienze sul suolo africano, proviamo a capire dalle receptionist se la funivia per la Table è aperta, considerato il vento che imperversa. La loro faccia perplessa ci convince a optare per la gita alla Penisola del Capo, punta di diamante del nostro viaggio in Sudafrica e indimenticabile da parte di tutto il gruppo! La potete trovare qui
Abbiamo quindi 1 giorno e mezzo per goderci la città e ci manca ancora la maledetta salita… il gruppo freme, temendo che qualche intoppo ce la faccia saltare; già non è rimasto tempo ai temerari atleti di salire a piedi e serpeggia della delusione per questa impresa non tentata.
Non siamo riusciti a fare whale watching nemmeno a città del Capo causa tutti i ritardi accumulati dei tour precedenti, quindi archiviata in maniera definita la pratica balene, tutto il gruppo si imbarca per Robben Island, l’isola prigione dove Nelson Mandela fu rinchiuso per anni e che è divenuto un simbolo per questo paese, come luogo per non dimenticare, ma anche di rinascita e speranza. La navigazione dura circa 30-40 minuti e purtroppo un po’ di onda lunga non aiuta chi soffre il mal di mare, quindi consiglio pasticche e xamamina; il pensiero corre alla gita per le balene che sarebbe durata 3 ore circa in completo mare aperto…chissà come sarebbe andata!
Devo essere impopolare e dire che a nessuno è piaciuta la visita, credo per un insieme di fattori vari: il poco ordine nella gestione degli spostamenti con pulmino, la pronuncia della guida che ci accompagnava, incomprensibile a tutti noi ( mentre l’inglese era sempre risultato chiarissimo), il poco tempo per soffermarsi sugli ambienti o sui punti panoramici dell’isola visti tramite il finestrino…insomma mi spiace ma ci rimane molto poco nel cuore nonostante il luogo sia carico di significato.
Cape Town ancora non ci soddisfa ma è finalmente arrivato il momento della salita ad una delle montagne più iconiche del mondo! Table Mountain arriviamo!!
C’è un po’ di coda per salire e non tantissimo spazio per parcheggiare, si può anche prenotare tramite il sito ma visto il meteo variabile noi abbiamo preferito non rischiare. Finalmente sulla cabina girevole che arriva fin troppo in fretta copriamo i 1000 metri di dislivello e ci catapultiamo in un altro mondo. Dalla città soleggiata al pieno inverno con nebbia e vento…ci bardiamo tutti con giacche a vento e cappelli, per resistere e percorrere qualche sentiero sulla cima. Dai belvedere si vede l’oceano e la città al sereno, con le nuvole che scendono dal versante della montagna come una cascata morbida e avvolgente, che si dissolve impalpabile senza intaccare nulla. Fa freddo ma l’esperienza è appagante e mi spiace prendere l’ultimo giro di funivia che ci riporta in città e alla consapevolezza che è l’ultima serata della vacanza.
Andiamo tutti in Long Street , fulcro della vita notturna prima che venisse creato il Waterfront e ancora piena di bar e ristoranti, un luogo più autentico e verace. Nel gruppo ci sono pareri discordanti sulla sicurezza del luogo che non rendono molto tranquilla la passeggiata. Spendo qualche parola per dire che, non mi sembrava fosse un posto pericoloso; i poliziotti non erano una presenza così invadente e i locali mi sembravano genuini e colorati. I presupposti per una serata divertente c’erano, ma non essendo tutti convinti decidiamo di tornare al Waterfront e gustarci un’ultima cena di pesce, questa volta fortunatamente all’altezza di questo magnifico viaggio!!
Ultima mattina, partiamo alla volta del quartiere di Bo Kapp, il più fotogenico della città per le sue case dai colori vivacissimi che risaltano tra loro e contro un meraviglioso cielo azzurro e terso. Non aspettatevi una gran vita nel quartiere, troverete sicuramente più turisti intenti in un’orgia fotografica per immortalare tutti i meravigliosi dettagli architettonici! Salutiamo il centro e c’è spazio per una passeggiata fino al Waterfront per un pranzo e gli acquisti…Troppo poco tempo dedicato a questa città, non abbiamo potuto vedere i sobborghi, il castello, il bellissimo giardino botanico…insomma rimango con un languorino, una voglia residua: che sia il preludio per un OneMoreOf African trip che abbini il Sudafrica alla Namibia? Vedremo cosa ci riserva il futuro….
OneMoreOf
IT’S TIME FOR AFRICA
SI, è giunto il momento dell'Africa! Per me è la prima volta in questo grande continente e sto
On the Road
PUNTO E A CAPO…LA FINE DEL VIAGGIO AFRICANO
Dopo la disfatta delle balene, un po’ ritemprati dalle bellezze della costa di e con un cielo
PERDERE IL CAPO O PERDERSI AL CAPO?!?
Il penultimo giorno di questo bellissimo viaggio ( per le info base leggete questo post ) rimarrà
LA NOSTRA GARDEN ROUTE
Atterriamo a port Elisabeth di prima mattina, dopo la levataccia e il solito round all’autonoleggio;
Non ci voglio venire
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