NELLA CAOTICA ALLEGRIA DI PALERMO
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NELLA CAOTICA ALLEGRIA DI PALERMO

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Non guardate il fuori o la scala...fatevi affascinare dal dentro!!! una buona opzione per poter visitare a piedi la città e comodo per chi arriva con i mezzi pubblici. Una buona scelta!!

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La prima tappa del nostro tour siciliano è Palermo; ci arriviamo di domenica ma il traffico è comunque molto intenso e impieghiamo un bel po’ ad arrivare in zona stazione dove dormiremo e dove dobbiamo parcheggiare in seconda fila districandoci con l’aiuto del proprietario del nostro alloggio.

Prima serata e primi assaggi della città nel quartiere della Kalsa, arrivando nella bella Piazza Marina, prima cena siciliana a base di bucatini alle sarde per Jo e bucatini alla spada e finocchietto per me…è ormai ovvio che questo viaggio sarà anche un tour gastronomico che non ci deluderà mai!!

PRIMA GIORNATA: chi mi conosce lo sa che si parte sempre camminando un botto!!

Ci infiliamo nel quartiere dell’Alberghiera perché voglio passare dal famoso mercato di Ballarò, dove mi colpiscono gli enormi tonni da sventrare sui banchetti in mezzo alla strada, ma, sarà per l’orario così mattiniero, non ci sembra che il mercato sia pervaso da quel vociare confuso tanto famoso.

Mi piace quel fascino un po’ decadente che possono avere alcuni centri storici, con la vita di quartiere che si vede come stampigliata sui muri…questo però non significa che la spazzatura deve rimanere stampigliata sui marciapiedi!! Palermo è bella ma potrebbe esserlo molto di più con qualche cura e più rispetto.

La prima visita culturale è la chiesa di San Giovanni degli eremiti, con particolari cupole rosse e i chiostri interni molto silenziosi a dispetto della confusione che regna nelle strade esterne.

Proseguiamo presto verso il Palazzo dei Normanni; l’ingresso per i turisti si trova dalla parte opposta rispetto a piazza dell’Indipendenza. Gli appartamenti e le sale di rappresentanza posso essere visitate solo con una breve visita guidata che parte ogni 20 minuti. Dal lontano 2011 spero che le guide abbiano inserito almeno lo speech in lingua inglese per aiutare i numerosi turisti stranieri, che all’epoca potevano solo leggere le brevi note sui cartelli. La vera attrazione del palazzo è la Cappella Palatina. Questo gioiello di marmi, intarsi e mosaici è veramente uno scrigno dorato raffinatissimo, piccola ed intima con una quantità di capolavori veramente ineguagliabile; noi scompiscè rimaniamo con il naso in su approfittando anche della spiegazione di un’insegnate per i suoi alunni.

Dopo arte e storia partiamo alla volta di un’attrattiva abbastanza particolare: Catacombe dei Cappuccini, ma ci dobbiamo arrivare prima della chiusura delle 13.00, altrimenti attendere le 15.30 o ritornare in zona successivamente ci farebbe perdere tempo. La Lonely invece ci fa perdere tempo prezioso con la sua cavolo di mappa sbagliata e non eravamo ancora in epoca di Google Maps sui nostri smartphone; alla fine arriviamo alla biglietteria alle 12.30. Mezz’ora è un tempo più che sufficiente perché, dato l’orario, eravamo soli soletti, e nonostante non siamo suggestionabili, devo ammettere che la “passeggiata” sotterranea con tutti quegli scheletri e mummie non è rilassante ed il passo tende inconsapevolmente ad accelerare. Probabilmente con altri turisti l’atmosfera sarebbe stata completamente diversa, ma l’opuscolo comprato ci aiuta ad orientarci e a conoscere la storia del luogo. Forse per qualcuno potrebbe essere un po’ troppo macabro.

Dopo il pranzo visitiamo la Cattedrale, in stile arabo-normanno e la piazza con la statua di Santa Rosalia.

Ci avviamo lungo corso Vittorio Emanuele per arrivare a i 4 Canti, dove si incontra con via Maqueda, e forma l’ombelico della città dove ovviamente c’è un traffico caotico.
Ammiriamo lì vicino, Piazza Pretoria, con la fontana “della vergogna” per le statue nude, ma soprattutto i bellissimi palazzi che la circondano tra cui la Chiesa di Santa Caterina, La Martorana e la Chiesa di San Cataldo.

Come sempre la prima giornata è un tour de forceJo
Sai che mi piace fare un primo giorno bello denso…così diamo subito ritmo al viaggioMarika
Ormai lo so e sono preparato, però mi aspettavo di fare una merendina oggi. Siamo nella patria dello street food italianoJo
Infatti ho già ordinato pane con la milza, panelle e cazzilliMarika
Questo “Franco o vastiddaru” è capitato a fagiolo sulla nostra strada. Ero scettico sulla Sicilia e sulla milza ma mi sono ricreduto su entrambeJo

Ottimo perché ci manca ancora una tappa: Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino
Il teatro raccoglie la tradizione di pupi e marionette non solo siciliana. La visita è stata molto particolare e divertente grazie ai filmati presenti e ai dettagli sul significato degli spettacoli in giro per il mondo; ci siamo anche gustati uno spettacolo organizzato per una scolaresca nel teatro all’interno del museo. Un tema di nicchia ma molto divertente ed allegro, lo consigliamo!

Stasera ci “pappiamo” il primo cannolo a fine cena da Enzo; siamo soddisfatti del nostro primo giorno ma Palermo non ci ha ancora svelato tutti i suoi segreti.

SECONDA GIORNATA secondo mercato: Vucciria, ma anch’esso non ci colpisce particolarmente e dopo la chiesa di San Domenico entriamo al Teatro Massimo per la visita guidata. Molto interessante vedere l’interno, con le salette private riccamente decorate, la sala principale da cui osservare gli operai al lavoro con una scenografia, scoprire la storia e le leggende di questo luogo importante per la società palermitana e sbirciare il palcoscenico dal palchetto reale.

Pranziamo in zona presso Focacceria del Massimo, molto popolare tra i palermitani in pausa pranzo grazie a menù da scegliere in vetrina, conto basso, piatti gustosissimi. Il posto è pieno di gente vociante e allegra, assaporo il dialetto e il pane con la melanzana ottimo.

Consigliamo anche una visita al Museo Archeologico Antonio Salinas per avere un primo assaggio storico con gli importanti reperti del tempio di Selinunte, in un contesto che ha subito notevoli restauri nel corso degli anni.

Jo crede che la giornata sia finita, ma è pura illusione…ci manca una vera chicca della città: l’ORTO BOTANICO. Quello di Palermo è uno dei maggiori in Europa ed è un posto fantastico; caos e traffico rimangono fuori, qui si respira pace in mezzo a tantissime varietà di piante. L’attrazione più interessante è il Ficus gigante, con le sue ramificazioni secolari che scendono a terra e creano una sorta di enorme albero labirintico e quasi fatato, ma anche le ninfee e le piante grasse nella loro serra sono bellissime. Io ci avrei passato tantissimo altro tempo, anche se qualche informazione aggiuntiva sulle varie specie lo renderebbe perfetto.

L’indomani si parte per il vero on the road siciliano e siamo super carichi dopo questi primi 2 giorni. Se volete leggere l’organizzazione generale c’è questo post dedicato. Ci attendono altre mille avventure che vi racconterò nei prossimi post…alla scoperta del migliore pane cunzato dell’isola e di un OneMoreOf cannolo con la ricotta fresca!!

City Break

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